dieta FODMAPs Archives - Ludovico Palma Nutrizionista

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13 Giugno 2024

Circa il 15% della popolazione mondiale soffre di sindrome dell’intestino irritabile, conosciuto con l’acronimo inglese IBS (Irritable Bowel Syndrome). E’ una malattia cronica causata da un’eccessiva comunicazione reciproca tra cervello e intestino. Le cause sono differenti e possono essere ad esempio : disbiosi ed alterazione del microbiota, predisposizione genetica, fattori ambientali e anatomofisiologici. 

La dieta FODMAPs è un protocollo alimentare basato su recenti e nuovi studi, utilizzato con successo nel trattamento dei sintomi del colon irritabile. L’acronimo inglese FODMAPs sta per Fermentable – Oligo-Di-and Monosaccarides And Polyols, ossia differenti tipologie di zuccheri a catena corta più fastidiosi per il paziente affetto da IBS. 

Questo tipo di dieta è stata elaborata per la prima volta nel 2004 dalla Monash University, a Melbourne, in Australia, vediamone insieme le caratteristiche. 

Sindrome Colon Irritabile caratteristiche e sintomi

La sindrome dell’intestino irritabile è una delle patologie intestinali più diffuse che colpisce soprattutto le donne sotto i 50 anni di età.

È una patologia cronica-ricorrente caratterizzata da dolore addominale e alterazione della funzione intestinale. Eventi stressanti sia a livello fisico che psichico possono aggravare i sintomi, infatti in questa patologia la componente psicosomatica è importante.

Di solito i sintomi tipici della sindrome da intestino irritabile sono: 

  • Tensione addominale  e mal di pancia;
  • Alvo intestinale irregolare : stipsi , diarrea o un’alternanza delle due;
  • Meteorismo e flatulenza ;
  • Mal di testa , emicrania e cefalea;
  • Depressione;
  • Ansia;
  • Fibromialgia.

I sintomi possono cambiare nel tempo , con periodi di maggior problematicità e fasi di quiescenza in cui non si avverte alcuni disturbo. 

Perchè Colon Irritabile?

L’aggettivo irritabile è in riferimento al fatto che le terminazioni nervose presenti sulla mucosa intestinale sono più attive e sensibili del normale. Le terminazioni presenti sull’intestino servono a trasmettere gli impulsi dall’intestino al cervello e viceversa oltre che per la contrazione muscolare del tratto. Così in situazioni di maggiore stress, che sia di tipo fisico o psichico, l’intestino delle persone affette da Sindrome del Colon irritabile (IBS) risponde in maniera esagerata. Questo accentua i sintomi elencati precedentemente e soprattutto crea il classico disagio intestinale caratterizzato da diarrea, gonfiore, dolore addominale, una sensazione di pienezza e gas. 

Se le contrazioni muscolari sono coordinate ma molto aumentate , le feci possono avanzare più rapidamente attraverso il colon con la comparsa della diarrea. Mentre se le contrazioni muscolari sono diminuite e non coordinate , vi è un rallentamento della progressione delle feci nel colon con presenza di stitichezza. 

La diagnosi viene eseguita dal medico attraverso una minuziosa anamnesi, ecografia addominale e delle analisi ematiche per escludere la presenza di altri problemi intestinali. Infatti , alcuni pazienti possono soffrire in maniera concomitante di altri disturbi gastrointestinale come:

Dieta Low FODMAPs

Per quanto riguarda l’alimentazione esiste un protocollo che sta avendo, già da qualche anno, sempre più successo e seguito: si tratta della dieta Low FODMAPs. La dieta creata per la prima volta in Australia, presso la Monash University, prevede un basso contenuto di FODMAP. L’acronimo inglese indica gli zuccheri fermentabili presenti in cibi quali i derivati del grano, il latte e i latticini, vari tipi di frutta e verdura.

Quindi queste molecole sono zuccheri a catena corta e fibre che infastidiscono l’intestino del paziente affetto da colon irritabile. Tutto ciò avviene perché i batteri presenti nel colon ma anche nel lume del piccolo intestino fermentano questi composti, creando i fastidi classici prima elencati. 

I Fodmaps principali sono quindi: 

  • Lattosio;
  • Fruttosio;
  • Fruttani;
  • Polioli;
  • Galattani.
     

Il protocollo prevede così 3 fasi, una prima fase di eliminazione quasi totale dei cibi ad alto contenuto di Fodmaps di circa 4-6 settimane. La fase successiva prevede una graduale reintroduzione di questi cibi, valutando attraverso un diario sintomi e alvo intestinale.  Nella terza fase vi è il mantenimento della dieta con una stretta personalizzazione in base a come è andata la reintroduzione. Infatti c’è chi tollera meglio alcuni composti piuttosto che altri, quindi solo attraverso l’aiuto di un medico o nutrizionista si può stabilire un piano alimentare che tenga conto di tutti questi aspetti.

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