Reflusso gastroesofageo: Quali sono i sintomi? Che dieta seguire?

1 Ottobre 2020

Reflusso gastroesofageo: Quali sono i sintomi? Che dieta seguire?

1 Ottobre 2020
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La malattia da reflusso gastroesofageo, MRGE, è molto frequente nella popolazione. Di questo disturbo soffre circa il 15% della popolazione italiana, ma il dato è simile in tutto l’occidente.

Il reflusso di una piccola quantità di cibo è un evento normale e fisiologico che accade diverse volte ogni giorno, senza che si verifichi necessariamente alcun fastidio. Se gli episodi di reflusso aumentano troppo l’azione corrosiva del contenuto gastrico danneggia la mucosa dell’esofago, conducendo ai classici sintomi della patologia.

Quali sono i sintomi del reflusso gastroesofageo ?

I sintomi tipici sono il bruciore alla bocca dello stomaco e  dietro lo sterno, dolore al torace ed il rigurgito acido del contenuto dello stomaco. Oltre a questi si possono aggiungere dei sintomi meno specifici come, il singhiozzo, tosse, raucedine, nausea, difficoltà digestive.

Nei casi più gravi il materiale acido può erodere la parete dell’esofago favorendo la comparsa di patologie più gravi, come l’esofago di Barrett.

Quali sono le principali cause del reflusso gastroesofageo?

Diversi fattori possono causare il reflusso gastroesofageo, tra i più importanti:

  •  Il sovrappeso, con elevati depositi di grasso addominale. Infatti, l’accumulo di grasso fa aumentare la pressione addominale e dello stomaco,  spingendo il contenuto gastrico verso l’alto.
  • Il malfunzionamento della valvola presente tra esofago e stomaco. In questo caso il cibo ed i succhi gastrici possono risalire verso l’esofago provocando i sintomi tipici del disturbo.
  • Presenza di un’ernia iatale, consiste nella risalita di una piccola parte dello stomaco nel torace. In seguito a questo cambiamento anatomico il cardias perde la capacità anti-reflusso e il materiale contenuto nello stomaco può risalire nell’esofago.
  • Una lunga permanenza del cibo nello stomaco (rallentato svuotamento gastrico). Più aumenta il tempo in cui il cibo si trova nello stomaco più aumenta la probabilità di avere episodi di reflusso gastroesofageo. 
  • Abuso di alcool e fumo di sigaretta, stress, gravidanza, assunzione cronica di alcuni farmaci.

Che dieta seguire?

Nel caso in cui si soffra di reflusso gastroesofageo, è importante consultare il medico e/o gastroenterologo per sapere come intervenire. Seguire una dieta in cui sono ridotti o esclusi alimenti che causano o peggiorano il reflusso  è un ottimo punto di partenza.

Cambiare alcuni atteggiamenti a tavola e fuori è altrettanto importante. Gli alimenti che causano o peggiorano il reflusso, sono:

  • Caffè, tè e bibite gassate
  • Cioccolata o cacao
  • Pomodori e derivati
  • Peperoncino e Peperoni
  • Pepe
  • Menta
  • Agrumi
  • Aglio e Cipolla
  • Cibi fritti, salse con panna, sughi con abbondanti quantità di olio, margarina, burro, strutto dolci con creme.

Questi alimenti possono causare rilassamento dello sfintere esofageo, bruciore di stomaco o possono irritare la parete dell’esofago. Anche gli alcolici hanno una forte azione rilassante sullo sfintere esofageo, per questo sarebbe meglio evitarli.

Sarebbe buona norma fare dei pasti piccoli, senza riempire eccessivamente lo stomaco.

Come migliorare il reflusso gastroesofageo?

Ci sono degli accorgimenti che possono contribuire a migliorare la condizione di chi soffre di reflusso gastroesofageo.

  • Evitare stress durante i pasti, non mangiare di fretta.
  • Non indossare abiti e cinture stretti, comprimendo la zona addominale si favorisce il reflusso gastroesofageo.
  • Aspettare un paio di ore dopo aver consumato un pasto prima di fare attività fisica.
  • Se il fastidio è presente soprattutto nelle ore notturne dormire con il tronco leggermente sollevato.

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