
I dolcificanti intensivi o sostituti dello zucchero sono degli additivi alimentari usati per dare un gusto dolce ad alimenti e bevande. Per lo più sono sfruttati per non utilizzare quantità elevate di zucchero in alimenti come:
- Bibite analcoliche;
- Dessert;
- Prodotti lattiero caseari;
- Dolci e gomme da masticare;
- Prodotti dietetici a ridotto tenore calorico.
I dolcificanti possono essere prodotti secondo tecniche differenti, ad esempio per estrazione da piante come per la stevia e la taumatina. In particolare la taumatina sembra essere la sostanza naturale tra le più dolci al mondo. E’ presente all’interno di un frutto esotico, Thaumatococcus daniellii, ed ha un potere più dolcificante di circa 2000 volte rispetto allo zucchero.
Sono molto usati anche i dolcificanti di origine sintetica come la saccarina, l’aspartame o l’acesulfame.
Questi composti agiscono dal punto di vista fisiologico e biochimico stimolando il recettore del sapore dolce presente sulla lingua e in tutta la bocca.
Dolcificanti nella dieta : la classificazione
I dolcificanti si suddividono principalmente in due categorie quelli nutritivi e quelli intensivi. I dolcificanti nutritivi sono quelli che apportano energia , tra i quali possiamo trovare gli zuccheri semplici, l’isomaltulosio, il trealosio oltre che lo sciroppo di glucosio-fruttosio. Queste tipologie di dolcificanti sono considerati ingredienti a tutti gli effetti e classificati come tali sulle etichette degli alimenti. Invece, i polioli (xilitolo, mannitolo, sorbitolo, maltitolo) seppur appartenenti a questa categoria di dolcificanti sono inclusi tra gli additivi alimentari.
I dolcificanti intensivi hanno un’elevata capacità dolcificante ed un apporto energetico molto basso o quasi nullo. Quest’ultimi sono tutti additivi alimentari e proprio in virtù di queste caratteristiche considerati come sostituti dei dolcificanti nutritivi. Tra i dolcificanti intensivi vi è ulteriore suddivisione che abbiamo già accennato inizialmente tra dolcificanti naturali e artificiali.
I dolcificanti naturali sono: glicosidi steviolici, taumatina, neoesperidina, monellina e glicirizzina. Mentre i dolcificanti sintetici sono: saccarina , sucralosio, aspartame, acesulfame k, ciclamati.
In quanto additivi alimentari la presenza di un dolcificante deve essere indicata sull’etichetta di un alimento mediante la sua denominazione o tramite il codice E. Il codice E è un codice numerico identificativo stabilito all’interno dell’Unione Europea per un particolare additivo.
L’ente che valuta la sicurezza e denominazione degli additivi alimentare è l’EFSA, l’autorità europea per la sicurezza alimentare.
I nuovi dolcificanti prima di essere immessi nel mercato devono ovviamente essere valutati sicuri proprio dall’EFSA.
I dolcificanti aiutano a dimagrire?
Dal punto di vista energetico i dolcificanti intensivi fanno risparmiare calorie, quindi sono utili per dimagrire e per chi ha problemi nel metabolismo degli zuccheri. Spesso, però, questi prodotti sono ritenuti più accessibili in virtù di queste proprietà ipocaloriche inducendo ad un consumo eccessivo. Questo atteggiamento è scorretto perché non si educa il palato e la psiche ad una corretta frequenza di assunzione dei cibi dal gusto dolce.
Nel caso invece di diete particolarmente restrittive, come la dieta chetogenica, rappresentano una valida alternativa per poter sopperire agli zuccheri che devono essere esclusi. Ciò non significa poter abusare di questi cibi, è raccomandabile confrontarsi con il proprio medico o biologo nutrizionista per valutarne la corretta assunzione.
Sarebbe auspicabile limitare l’assunzione di cibi dolci , seguendo le linee guida di una corretta e sana alimentazione abituando il palato a sapori meno dolci. Come per il salato sono sufficienti solo alcune settimane per abituarsi a cibi meno dolci.
Dolcificanti nella dieta: quali sono quelli sicuri?
L’organizzazione deputata alla valutazione della sicurezza alimentare in Europa è l’EFSA. E’ lei a stabilire dopo un’accurata e attenta analisi se un dolcificante può essere utilizzato ed in che quantità.
L’EFSA stabilisce la dose giornaliera ammissibile (DGA) rispetto ad ogni sostanza immessa in commercio tra cui anche i dolcificanti. Quindi secondo gli studi attuali, se consumati nelle quantità indicate i dolcificanti non rappresentano alcun rischio per la salute. Ad esempio nel caso dell’aspartame, la DGA fissata è di 40mg/kg di peso corporeo. Un adulto di 60kg per superare la DGA di aspartame dovrebbe bere al giorno 12 lattine da 330ml con la massima dose di aspartame autorizzata. Infatti, da indagini sul consumo di dolcificanti nella popolazione italiana si è stimato che l’esposizione a queste sostanze è molto al di sotto della DGA.
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