Gotta ed Alimentazione - Ludovico Palma Nutrizionista

19 Luglio 2024

Gotta ed Alimentazione

19 Luglio 2024
gotta.png

La gotta è una malattia metabolica che causa attacchi di artrite in seguito all’accumulo di cristalli di acido urico nelle articolazioni. Sono principalmente gli uomini che ne soffrono ma nelle donne in menopausa l’incidenza aumenta in maniera decisa. Una volta veniva definita la “malattia del Re” perché si manifestava soprattutto in chi poteva permettersi di mangiare tanto. Attualmente interessa soprattutto chi non si alimenta correttamente, anche se per il 70% dei casi la gotta ha cause genetiche. 

L’artrite si manifesta in una forma complessa in cui i sintomi principali sono: 

  • attacchi improvvisi e gravi di dolore, 
  • gonfiore, 
  • arrossamento,
  • dolorabilità in una o più articolazioni, più spesso nell’alluce circa nel 75% dei casi.

L’attacco di gotta può venire anche all’improvviso, ad esempio anche durante la notte con la sensazione che l’alluce sia in fiamme. Gli attacchi sono dolorosi, infatti l’articolazione si presenta calda, gonfia e così dolente che persino il peso il lenzuolo sopra di essa può sembrare intollerabile.

Ci sono diversi modi per gestire i sintomi e prevenire le riacutizzazioni, vediamo in seguito come. 

Cause della Gotta

Il meccanismo principale attraverso cui si verifica la gotta è l’accumulo nell’articolazione di cristalli di urato, che determinano infiammazione e dolore acuto. I cristalli di urato si formano quando la quantità di acido urico nel sangue è eccessivamente alta. Il corpo umano produce acido urico scomponendo le purine che sono delle molecole organiche azotate e presenti in tutte le cellule. Questi composti costituiscono anche il nostro di DNA ed RNA con le basi azotate (adenina, guanina ed uracile nell’RNA). 

Altre purine note ed importanti sono la caffeina del caffè, la teobromina del tè e la xantina presente in entrambi. Di solito la quantità di acido urico nel sangue viene regolata dall’organismo attraverso l’escrezione nelle urine dai reni. Quando invece il corpo produce troppo acido urico e lo accumula, oppure i reni ne espello troppo poco, si viene a causare iperuricemia. Come accennato quando l’acido urico si accumula eccessivamente si formano nei tessuti limitrofi o nell’articolazione dei cristalli di urato affilati e aghiformi che causano dolore, infiammazione e gonfiore.

Quali sono i fattori di rischio?

I fattori che aumentano il livello di acido urico nel corpo includono:

  • L’alimentazione: avere una dieta sbilanciata consumando molta carne rossa , crostacei e bere bevande zuccherate con fruttosio incrementa i livelli di acido urico. Anche il consumo di alcol, soprattutto di birra, aumenta il rischio di gotta.
  • Peso: in sovrappeso il corpo produce più acido urico e si ha maggior difficoltà da parte dei reni ad eliminarlo.
  • Patologie: Il rischio di gotta può aumentare in presenza di malattie come l’ipertensione, il diabete, l’obesità, la sindrome metabolica e le malattie cardiache e renali.
  • Farmaci: alcuni farmaci possono aumentare il rischio di gotta. Tra questi troviamo l’aspirina a basso dosaggio e alcuni farmaci usati per controllare l’ipertensione. Lo stesso vale per l’uso di farmaci antirigetto prescritti alle persone che hanno subito un trapianto d’organo.
  • Storia familiare di gotta: se altri membri della tua famiglia hanno avuto la gotta, è più probabile che tu sviluppi la malattia.

Complicanze nella gotta

Le persone affette da gotta possono sviluppare con il tempo condizioni più gravi.

In alcuni individui la gotta può essere ricorrente e verificarsi con diversi episodi. Se non trattata adeguatamente la gotta può portare all’erosione e compromissione dell’articolazione. I farmaci possono aiutare gli attacchi di gotta ricorrenti. 

Mentre la gotta non trattata può causare la formazione di depositi di cristalli di urato sotto la pelle. I cristalli si possono formare in diverse aree, come le dita, le mani, i piedi, i gomiti o i tendini di Achille lungo la parte posteriore delle caviglie. Solitamente questa condizione non produce molto dolore, ma possono creare gonfiore e dolore durante gli attacchi di gotta. Gli attacchi di gotta partono colpendo in primis l’alluce, con una successiva estensione ad altre zona già elencate precedentemente. 

Infine i cristalli di urato possono ammassarsi nelle vie urinarie delle persone con  gotta, causando calcoli renali. I farmaci possono aiutare a ridurre il rischio di calcoli renali.

Nell’Alimentazione..

La cura per la gotta è farmacologica, attraverso un’adeguata terapia si riduce l’uricemia. Tuttavia si può aiutare la gestione della patologia con una dieta povera o priva di ‘purine’. 

La prima regola è quindi di eliminare o ridurre drasticamente tutti gli alimenti che contengono purine oltre che ridurre l’apporto proteico. Principalmente sono alimenti di origine animale ad eccezione di uova e latticini. 

Tra i cibi che hanno un alto contenuto di purine troviamo: pesce azzurro (alici, acciughe e sardine) frattaglie (fegato, animelle, cervello), estratto di carne e selvaggina.

I cibi con un medio contenuto di purine sono invece: carni, pollame, crostacei, salami e insaccati in genere, legumi (piselli, fagioli, lenticchie), asparagi, spinaci, cavolfiori e funghi.

Infine i cibi a basso contenuto di purine: latte, uova, formaggi, verdure, ortaggi (escluso quelli sopra detti), frutta, pasta e altri cereali (tranne germe di grano e prodotti integrali).

Così, sarebbe meglio seguire un’alimentazione con una buona percentuale di carboidrati (amido) che aiuta l’escrezione di acido urico. Oltre a ciò anche diminuire i grassi ed il fruttosio (presente nei dolci, cachi, fichi, uva e banane) che ne favorisce la ritenzione.

E’ fortemente sconsigliato seguire delle diete fortemente ipocaloriche con rigida riduzione o esclusione di carboidrati oltre che seguire digiuni prolungati. Infine è molto importante essere correttamente idratati e diminuire il più possibile l’assunzione di alcol in particolare la birra. Tutti questi accorgimenti dipendono molto dal quadro clinico della persona, l’alimentazione che ne deriva deve essere quindi strettamente personalizzata. Per questo è importante che venga impostata da un medico o un biologo nutrizionista, evitando così errori grossolani nella gestione degli alimenti e delle quantità.

Bisogno di modificare la vostra alimentazione senza rinunciare al piacere del cibo? seguite il mio blog!