Alimentazione per la Sindrome dell'Intestino Irritabile - Ludovico Palma Nutrizionista

17 Marzo 2023

Alimentazione per la Sindrome dell’Intestino Irritabile

17 Marzo 2023
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La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è un disturbo comune che colpisce lo stomaco e l’intestino, chiamato anche tratto gastrointestinale. E’ una patologia cronica che colpisce circa il 10% della popolazione, soprattutto il sesso femminile e di età tra i 20 ed i 50 anni. Solo un piccolo numero di persone con IBS presenta sintomi gravi. Alcune persone possono controllare i loro sintomi gestendo la dieta, lo stile di vita e lo stress. Sintomi più gravi possono invece essere trattati con terapie farmacologiche mirate e consulenza. 

La sindrome del colon irritabile non determina un cambiamento del tessuto intestinale e non aumenta la probabilità di avere tumore del colon retto. 

Sintomi e Cause

I sintomi principali dell’intestino irritabile solitamente sono: 

  • Dolore addominale, crampi o gonfiore dovuto al transito intestinale.
  • Cambiamento della frequenza del transito intestinale.
  • Intestino diarroico o stitico o misto. 

Altri sintomi che sono spesso correlati includono sensazione di evacuazione incompleta e aumento di gas o muco nelle feci. I disturbi sono intermittenti e possono durare alcuni giorni, settimane o nei casi più gravi anche mesi. 

Le cause esatte della sindrome dell’intestino irritabile non sono note con certezza. Però alcuni studi mostrano che vi sono alcuni fattori che incidono di più:

  • Alterazione della motilità intestinale con un passaggio del cibo troppo veloce o troppo lento. 
  • Problemi con i nervi nel sistema digestivo : segnali scarsamente coordinati tra il cervello e l’intestino possono indurre il corpo a reagire in modo eccessivo ai cambiamenti che si verificano durante la digestione. Ciò può provocare dolore, diarrea o costipazione. 
  • L’IBS può svilupparsi dopo un grave attacco di diarrea causato da batteri o virus, la gastroenterite. L’IBS potrebbe anche essere associato a un eccesso di batteri nell’intestino. 
  • Familiarità, ossia la presenza di più casi nella stessa famiglia.
  • Alterazioni della flora batterica intestinale. La ricerca indica che i microbi nelle persone con IBS potrebbero differire da quelli nelle persone che non hanno IBS.
  • Stress, sembra che le persone esposte a eventi stressanti, specialmente durante l’infanzia, tendono ad avere più sintomi di IBS.

Alimentazione e Sindrome dell’intestino irritabile

Vi sono due stadi della malattia, nella fase acuta le raccomandazioni dietetiche cambiano, prediligendo più una dieta liquida con reintegro di liquidi e sali minerali. 

Tuttavia, delle raccomandazioni dietetiche generali sono sempre valide: 

  • Avere una corretta idratazione, in particolar modo se presente stipsi per formare feci morbide. 
  • Evitare preparazioni con utilizzo di molti grassi, cibi fritti preferendo piatti e cotture semplici (vapore, ferri, cartoccio , forno).
  • Non saltare i pasti, mangiare lentamente, attuando una dieta bilanciata ed evitando l’eccesso di grassi, proteine e fibre. Non eliminare i carboidrati.  
  • Valutare una tolleranza soggettiva ad alimenti o categorie alimentari. Più del 60% delle persone riferisce che i sintomi peggiorano dopo aver mangiato certi cibi.

Alcune alimenti potrebbero invece avere un impatto negativo sulla patologia, vediamone insieme alcune: spezie piccanti, alcolici e superalcolici, bibite gassate, caffè e bevande con molta caffeina (la quale stimola la motilità intestinale), salse elaborate, condimenti grassi come panna e burro, fibra della crusca.

Anche la gestione delle porzioni è importante, mangiare troppo o troppo frequentemente può peggiorare i sintomi. 

Ci sono poi alcuni cibi che andrebbero gestiti con moderazione anche se non in presenza della fase acuta, tra questi troviamo: gli alimenti integrali per cui va valutata la tolleranza individuale, i legumi, verdura molto fibrosa e che possono formare gas in fase digestiva come broccoli, cavoli, carciofi, cardi etc. e frutta come prugne, uva, albicocche

Sembrerebbe che anche l’orario dei pasti sia importante, prediligendo quantità maggiori al mattino e a pranzo, meno alla sera.

Stile di vita, Dieta low FODMAP e Sindrome del Colon irritabile

Lo stile come in molte patologie può migliorare la condizione. E’ consigliabile mantenere uno stile di vita attivo, praticare attività sportiva, non fumare e possibilmente eliminare fattori stressanti. È stato dimostrato che l’esercizio fisico regolare riduce i sintomi dell’IBS. Gli individui fisicamente attivi hanno movimenti intestinali più frequenti e un transito del colon più rapido rispetto agli individui sedentari. Un numero crescente di ricerche suggerisce che lo yoga potrebbe essere un trattamento aggiuntivo sicuro e benefico per le persone con IBS. 

Le diete a basso contenuto di oligosaccaridi fermentabili, disaccaridi, monosaccaridi e polioli (FODMAP) possono essere appropriate per i pazienti con IBS. Grano, cipolle,patate, qualche frutta e verdura, legumi, sorbitolo ed alcuni latticini, soprattutto freschi, sono alcuni degli alimenti che contengono FODMAP. In alcuni studi scientifici sembra che una dieta a basso contenuto di FODMAP mostri significativi effetti benefici. Tuttavia, le diete a basso contenuto di FODMAP sono efficaci quanto i consigli dietetici tradizionali per l’IBS. Inoltre, una dieta a basso contenuto di FODMAP è piuttosto restrittiva, l’aderenza a lungo termine è più difficile ed anche influenzare negativamente il microbioma intestinale.

Tutte le informazioni presenti in questo articolo hanno scopo informativo generale e non possono essere considerati come consigli o prescrizioni adatte al singolo individuo. Per attuare tutti questi accorgimenti mantenendo una dieta corretta e bilanciata è consigliabile rivolgersi ad un medico o nutrizionista.

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