Alimentazione ed Osteoporosi - Ludovico Palma Nutrizionista

12 Ottobre 2023

Alimentazione ed Osteoporosi

12 Ottobre 2023
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L’osteoporosi è una malattia sistemica cronica dello scheletro, è caratterizzata dalla riduzione della massa ossea e dal contemporaneo deterioramento della struttura ossea. Le ossa diventano più fragili ed aumenta così il rischio di fratture di vertebre, femore, omero, ossa del polso e della caviglia, per traumi anche minimi.

Dagli ultimi dati del ministero della salute si stima che in Italia circa 5 milioni di persone soffrano di questa patologia. Circa l’80% di questa cifra è rappresentata da donne in post menopausa, che per via della carenza di estrogeni sono più esposte a tale condizione. 

Le fratture da fragilità per osteoporosi hanno conseguenze importanti, sia in termini di mortalità che di disabilità motoria. Nel 20% dei casi si ha la perdita definitiva della capacità di camminare autonomamente e solo il 30-40% dei soggetti torna alle condizioni precedenti la frattura.

Sintomi e diagnosi dell’osteoporosi

La formazione ed il mantenimento della massa ossea sono influenzati da una serie di fattori, tra cui:

  • l’ereditarietà, 
  • il sesso,
  • l’alimentazione,
  • i fattori endocrini, 
  • le influenze meccaniche, 
  • alcuni fattori di rischio.

L’osteoporosi non presenta sintomi evidenti, per questo motivo è una patologia definita “silenziosa”. Molti pazienti scoprono di averla quando già sono emerse le principali problematiche come microfratture, diminuzione dell’altezza, deformazione della colonna e dolore.

In situazioni più avanzate si possono causare fratture ossee spontanee e fragilità scheletrica che riguardano l’intera colonna vertebrale, le ossa lunghe ed il bacino. La prevenzione ha ruolo determinante, soprattutto per la popolazione femminile, nella fascia di età tra i 50 e gli 80 anni, che è maggiormente a rischio.  

Lo strumento necessario a diagnosticare l’osteoporosi è la MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata), un esame radiologico di solito effettuato a livello femorale o lombare. Questo esame rivela la densità ossea del paziente. In aggiunta a questa indagine si potranno effettuare altri esami strumentali come la radiografia o la risonanza magnetica della colonna vertebrale, esami clinici di laboratorio come quelli del sangue e delle urine.

Svolgere questi esami precocemente e con regolarità è importante per conoscere la propria situazione. Dai 45 anni di età è un esame che viene consigliato per evitare di incorrere in problematiche più rilevanti o per monitorare un quadro clinico già compromesso. 

Alimentazione ed Osteoporosi

Sebbene l’osteoporosi si sviluppi in fasi avanzate della vita, essa deve essere prevenuta e fermata a partire dall’età pediatrica, agendo su fattori modificabili, in particolare dieta e stile di vita. Le ultime evidenze mostrano come l’alimentazione possa agire favorevolmente nella prevenzione e nel controllo della malattia.

Ad esempio è consigliabile evitare restrizioni energetiche drastiche e durature, soprattutto nelle donne in postmenopausa e se affette da osteopenia/osteoporosi. Addirittura sembra sia preferibile un leggero sovrappeso piuttosto che il sottopeso. 

Un apporto proteico leggermente aumentato rispetto al normale sembra sia benefico per le ossa ma questo a condizione che l’apporto di calcio sia adeguato. 

Dovrebbe essere evitato un consumo eccessivo di zuccheri e grassi saturi, che ostacolano un corretto assorbimento di calcio così come: caffè, alcol, sale e fosforo. Inoltre sarebbe importante raggiungere i giusti apporti nutrizionali stabiliti per gli acidi grassi polinsaturi (ω-3) e le fibre.

È importante monitorare lo stato della vitamina D (e l’apporto di calcio), troppo spesso inadeguato in alte percentuali di popolazione. L’apporto delle vitamine K, C e del gruppo B, è altrettanto importante ma anche di magnesio, potassio, ferro, zinco, rame, fluoro, manganese, silicio e boro. 

La vitamina D ha ruolo essenziale nell’assorbimento di calcio. Infatti, questa vitamina insieme ad ormoni come il paratormone e la calcitonina, regola l’utilizzo di calcio per lo scheletro oltre che la sua escrezione. La funzione principale e più nota della vitamina D è quella di favorire il processo di mineralizzazione dell’osso, aumentando l’assorbimento intestinale di fosforo e calcio, e diminuendo l’escrezione di calcio nell’urina.

Valutare eventuali carenze di vitamina D e calcio rientra nelle attività di prevenzione da compiere regolarmente, soprattutto per soggetti più a rischio. Solo dopo aver svolto delle analisi ematochimiche per valutare la situazione si può capire che tipo di integrazione attuare e in che dosaggio. 

Tra le altre pratiche di prevenzione è altrettanto importante adottare e mantenere uno stile di vita attivo, praticando regolarmente un’adeguata attività fisica. 

Fabbisogno di calcio ed osteoporosi: quali sono le quantità?

Il calcio costituisce l’elemento fondamentale per la costruzione dello scheletro e dei denti e fra tutti i minerali è il presente nell’organismo. In un uomo di 70 chilogrammi si trovano circa 1200 grammi di calcio: circa il 98% del calcio è contenuto nello scheletro, prevalentemente sotto forma di fosfato carbonato e floruro; l’1% è nei denti; il restante 1% si trova all’interno delle cellule, nei liquidi organici e nel plasma, dove la concentrazione ammonta a 9-11 mg/100ml.

Il calcio è indispensabile per la regolazione della contrazione muscolare (compreso il muscolo cardiaco), la coagulazione sanguigna, la trasmissione degli impulsi nervosi, la regolazione della permeabilità cellulare e l’attività di numerosi enzimi. Gli alimenti che contengono la maggiore quantità di calcio sono il latte e derivati, uova, legumi e pesci.Il fabbisogno giornaliero per gli adulti è di circa 800-1000 mg; valori più elevati si hanno per gli anziani (1000-1200 mg), per adolescenti e donne in gravidanza o allattamento (1200-1500 mg).

Alimentazione ed Osteoporosi: quali alimenti assumere e quali elementi preferire

  • Latte e altri prodotti lattierocaseari come yogurt e formaggi.
  • Pesce, come quello azzurro, i polpi, i calamari e i gamberi.
  • Molte verdure verdi come la rucola, il cavolo riccio, le cime di rapa, i broccoli, i carciofi, gli spinaci, i cardi. Tuttavia, il calcio delle verdure è molto meno assimilabile di quello dei latticini. 
  •  Frutta secca (mandorle, arachidi, pistacchi, noci, nocciole). Non bisogna però esagerare con le quantità essendo molto calorica.
  • Legumi, in particolare i ceci, le lenticchie, i fagioli cannellini, borlotti e occhio nero. 
  • Anche una buona spremuta d’arancia, oltre a tanta vitamina C, potassio e beta carotene, può fornirci la giusta quantità di calcio.