Intolleranza al Lattosio, cosa Mangiare? - Ludovico Palma Nutrizionista

28 Giugno 2022

Intolleranza al Lattosio, cosa Mangiare?

28 Giugno 2022
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L’intolleranza al lattosio è un disturbo gastrointestinale che non permette di digerire correttamente il lattosio, ossia lo zucchero contenuto nel latte di quasi tutti i mammiferi. La mancata digestione di questo zucchero, è dovuta alla mancanza di un enzima digestivo chiamato per l’appunto lattasi. Si stima che questo disturbo riguardi circa il 40% degli italiani, può essere di origine genetica, e dunque comparire già dall’infanzia, oppure manifestarsi in età adulta.

La produzione dell’enzima lattasi negli esseri umani cambia nel corso del tempo. Solitamente l’enzima inizia ad essere prodotto meno i 2-3 anni, riducendosi a livelli bassi intorno agli 8-10 anni.                            

L’intolleranza alimentare è definita come una reazione avversa ad un determinato alimento che l’organismo non è in grado di metabolizzare ed assorbire adeguatamente. 

La condizione, chiamata anche malassorbimento di lattosio, è solitamente innocua, ma i suoi sintomi possono essere molto fastidiosi.  Gli adulti , solitamente, sviluppano sintomi solo dopo aver consumato 250-375 millilitri di latte. Alcuni soggetti riconoscono in epoca precoce che il latte e altri prodotti caseari causano disturbi gastrointestinali e, consciamente o inconsciamente, evitano tali alimenti. 

Che cos’è il Lattosio e dove si trova

Il lattosio è uno zucchero semplice, un disaccaride, ossia un composto chimico organico composto da due zuccheri semplici (monosaccaridi), il glucosio e il galattosio.

Come indica il nome, il lattosio si trova principalmente in alimenti come latte, sia esso di mucca, capra o altri animali e suoi derivati. Il lattosio rappresenta la quasi totalità degli zuccheri presenti nel latte, circa il 98%. 

Oltre che nel latte questo zucchero si trova quindi in latticini quali yogurt, formaggi freschi e stagionati, panna e burro, margarina.

Attenzione! Spesso il lattosio viene utilizzato anche come additivo alimentare o ingrediente di preparazioni, può capitare di trovarlo “nascosto” in alimenti insospettabili, come:

  • Carne conservata come salumi, prosciutto cotto ed hamburger (viene utilizzato latte per amalgamare la carne e rendere l’impasto morbido);
  • Prodotti da forno (pane, pizza, torte, biscotti), il latte è spesso utilizzato come ingrediente oppure come addensante, dolcificante o agente di carica;
  • Dessert e gelati;
  • Cioccolato e creme spalmabili;
  • Ripieni di alimenti confezionati;
  • Pasta ripiena preparata con ricotta o altri latticini;
  • Salse e sughi in scatola

Questi sono i principali, ma potrebbe essere presente anche in altri alimenti insospettabili. Per questo, in caso di intolleranza al lattosio è importante controllare bene l’etichetta dei prodotti che si acquistano.

Intolleranza al Lattosio : Cause e Sintomi

La lattasi è un enzima molto importante specialmente nella prima fase di vita di lattanti e mammiferi. Se questo zucchero non viene digerito ed assorbito bene, richiama acqua nell’intestino e ne provoca la sua distensione. Poi, giunto al colon il lattosio viene fermentato dai batteri del tratto intestinale e trasformato in metaboliti secondari e gas. 

I sintomi più frequenti associati a questo tipo di intolleranza alimentare sono: meteorismo , dolori addominali, diarrea e sensazione di pesantezza dello stomaco.  

Come si sviluppa la carenza di Lattasi?

Carenza lattasi Primaria

Questo tipo di carenza si sviluppa precocemente, intorno ai due anni, molti bambini con deficienza di lattasi non mostrano sintomi fino all’adolescenza o all’età adulta.  Quanto l’attività della lattasi diminuisca dipende da fattori genetici e varia da persona a persona. 

Carenza lattasi Secondaria

La carenza di lattasi secondaria è la conseguenza di un danno della mucosa intestinale in seguito alla presenza di patologie intestinali acute o croniche. Ad esempio la presenza di gravi infezioni intestinali, enteriti, celiachia, morbo di Crohn o linfomi può determinare una carenza di lattasi. Di solito si risolve con la guarigione della patologia, poiché risanando la mucosa intestinale gli enzimi vengono riprodotti.  Questa condizione si verifica più frequentemente durante l’età infantile. 

Anche la celiachia può indurre una deficienza di lattasi in seguito ai danni che provoca nel tratto intestinale. La lattasi si trova proprio sulla sommità dei villi intestinali, la celiachia determina un processo infiammatorio che distrugge proprio i villi intestinali. In questo modo si riducono i livelli di lattasi e si presentano i classici sintomi da intolleranza.

Carenza Congenita di lattasi

La carenza “congenita” di lattasi è rara ma può essere molto grave se non si interviene subito. Il neonato nutrito con il latte materno non riesce a digerire ed assimilare. 

Solitamente se permane il 50 % della lattasi non si hanno particolari problemi nella digestione del lattosio. Anche soggetti intolleranti al lattosio sono in grado di digerire piccole quantità di lattosio: circa 15 gr in soggetti con intolleranza primaria ed anche qualche grammo in più se il cibo contenente lattosio è accompagnato da altri alimenti. Quantità superiori ai 50 gr, invece, sono spesso responsabili di disturbi nella maggior parte dei soggetti intolleranti. 

Intolleranza al Lattosio: Diagnosi e Test

Sebbene i sintomi prodotti dal malassorbimento di lattosio siano importanti ed indicativi, non sono sufficienti a determinare una vera e propria diagnosi. E’ necessario fare dei test medici che confermino che il malassorbimento sia dovuto ad una mancanza di enzima.

Quale test fare?

Breath Test

Il test del respiro o breath test è un esame diagnostico che si effettua mediante l’analisi di campioni di aria espirata. Il test consiste in una raccolta di campioni di aria espirata, prima e dopo l’ingestione di uno specifico zucchero sciolto in acqua, in un sacchetto di plastica a intervalli regolari. L’esame può durare da due a quattro ore. 

Per non avere dei test falsi positivi ci sono alcune indicazioni importanti come: non aver assunto probiotici e lassativi nei giorni precedenti l’esame ed essere a digiuno da circa 12 ore. 

Test Genetico per intolleranza al Lattosio

Con il test genetico si riesce invece a rilevare se siano presenti delle specifiche mutazioni nel dna che determinano minor produzione di lattasi. Il test si svolge eseguendo un tampone buccale e consente di verificare che tipo di carenza si abbia.

Intolleranza al Lattosio: Cosa mangiare?

E’ molto importante accertare che sia presente un’intolleranza al lattosio prima di escludere alcune categorie alimentari dalla propria dieta. In seguito all’accertamento, consultando un nutrizionista si potrà avere un consulto su come gestire al meglio la propria alimentazione senza lattosio.

La dieta corretta per chi soffre di intolleranza al lattosio è, ovviamente, un’alimentazione che diminuisca i problemi legati al malassorbimento. Per diminuire i disturbi è necessario ridurre fortemente la quota di lattosio introdotta con la dieta. Ormai esistono in commercio tantissimi prodotti, soprattutto latte e derivati, che sono senza lattosio ma che mantengono le altre proprietà alimentari. 

Inoltre, numerosi studi mostrano come anche che chi ha una ridotta attività della lattasi possa gestire e assumere piccole quantità di lattosio:

Le quantità assimilabili sono circa 12 gr di lattosio per pasto, corrispondenti a 250 ml di latte oppure 24 gr in un giorno distribuiti in più pasti. 

Per chi invece ha un’intolleranza primaria è consigliabile evitare quasi totalmente il lattosio dalla propria alimentazione. 

Conclusione

3 piccoli consigli pratici per gestire l’intolleranza al lattosio nella quotidianità:

  1. Ridurre la quota di lattosio fino alla quantità che produce i primi sintomi per capire qual è la quota di zucchero tollerata. 
  2. Distribuire nell’arco della giornata, in differenti pasti, quantità piccole di lattosio per assimilare meglio.
  3. Utilizzare delle preparazioni , presenti in commercio, che contengono  lattasi ed aiutano a digerire al momento del bisogno. 

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