
La gastrite è un’infiammazione della parete interna dello stomaco. L’infiammazione è dovuta, il più delle volte, ad un batterio che causa la maggior parte delle ulcere allo stomaco, l’Helicobacter pylori. L’uso regolare di alcuni antidolorifici ed il consumo eccessivo di alcol possono contribuire a scatenare la gastrite. Cosa fare in questi casi?
Quali sono i sintomi?
Si tratta di un’infiammazione e può manifestarsi improvvisamente, la gastrite acuta, oppure svilupparsi lentamente nel tempo, la gastrite cronica.
Circa un milione di italiani ,soprattutto donne, combattono periodicamente con i sintomi più tipici di questo disturbo:
- Bruciore o dolore nella parte superiore dell’addome che può peggiorare o migliorare mangiando,
- crampi,
- nausea,
- sensazione di pienezza nella parte superiore dell’addome dopo aver mangiato,
- vomito.
Non sempre è sintomatica e facilmente individuabile con delle manifestazioni evidenti. Fortunatamente, per la maggior parte delle persone, la gastrite non è grave e migliora rapidamente con il trattamento. Quando i sintomi della durano per una settimana o più, con dolore e assenza di miglioramenti, è ovviamente opportuno rivolgersi ad un medico.
Esiste anche un’altra tipo di gastrite, quella nervosa, che spesso ha carattere psicosomatico ed i sintomi sono simili a quelli della gastrite normale. In questo caso soprattutto, situazioni palesi di stress, un sonno disturbato ed un’alimentazione squilibrata possono contribuire a non essere i principali responsabili del disturbo.
Cause
Come già spiegato, la gastrite è un’infiammazione del rivestimento dello stomaco. Quindi, debolezze o lesioni alla barriera di muco che protegge la parete dello stomaco consentono ai succhi digestivi di danneggiare ed infiammare il rivestimento dello stomaco. Vi sono numerose malattie e condizioni che possono aumentare il rischio di gastrite, tra cui il morbo di Crohn e la sarcoidosi.
Esistono dei fattori di rischio che possono aumentare la possibilità di causare gastrite, tra questi:
- Infezione batterica.
- L’uso regolare di antidolorifici. I comuni antidolorifici – come l’aspirina, l’ibuprofene e il naprossene – possono causare sia gastrite acuta che gastrite cronica.
- Consumo eccessivo di alcol. L’alcol può irritare ed erodere il rivestimento dello stomaco, il che rende lo stomaco più vulnerabile ai succhi digestivi.
- Stress.
- Età più avanzata, gli anziani hanno un rischio maggiore di gastrite perché il rivestimento dello stomaco tende ad assottigliarsi con l’età.
- Reazioni autoimmuni, ossia quando il corpo attacca le cellule che compongono il rivestimento dello stomaco. Questa reazione può logorare la barriera protettiva dello stomaco. La gastrite autoimmune è più comune nelle persone con altri disturbi autoimmuni, tra cui la malattia di Hashimoto e il diabete di tipo 1. La gastrite autoimmune può anche essere associata a carenza di vitamina B-12.
Diagnosi e trattamento
E’ possibile diagnosticare in seguito ad alcuni test o anche esponendo semplicemente la propria storia medica ed i sintomi ad un dottore. Tra i test da eseguire vi sono il test dell’Helicobacter pylori, l’endoscopia e la radiografia dell’apparato digerente.
Il trattamento della gastrite dipende dalla causa specifica. La gastrite acuta causata da farmaci antinfiammatori non steroidei o alcol può essere alleviata interrompendo l’uso di tali sostanze.
Gastrite ed Alimentazione
Ancor prima del trattamento farmacologico e della dieta è importante avere alcune norme nutrizionali e comportamentali che potrebbero aiutare i disturbi:
- Fare dei pasti più piccoli e frequenti. Consumare pasti piccoli più spesso può alleviare gli effetti dell’acidità di stomaco.
- Mangiare lentamente. Una corretta masticazione migliora la digestione e riduce i tempi di permanenza del cibo nello stomaco.
- Favorire la digestione. Dopo il pasto fare una piccola passeggiata e non distendersi subito.
Ancora non esiste una vera e propria dieta da adottare e dei protocolli validi per tutti. Esiste una certa variabilità individuale a causa della quale alcuni cibi controindicati per qualcuno potrebbero essere ben tollerati da altri. Ci sono solo alcune indicazioni rispetto ad alcuni cibi a cui prestare più attenzione per provare a diminuire la secrezione acida dello stomaco. Infatti, solo diminuendo la secrezione acida dello stomaco possono migliorare i sintomi fastidiosi della gastrite.
Cosa Fare? Cibi sconsigliati in caso di Gastrite
Tra i cibi sconsigliati per la gastrite ci sono sicuramente le bevande contenenti caffeina o metilxantine come il caffè, tè, coca cola e cioccolato. Inoltre, è poco indicato l’utilizzo di spezie che possono irritare e danneggiare la parte dello stomaco, le bevande gassate o liquidi molto caldi.
Tutto ciò che rallenta lo svuotamento dello stomaco e rende difficoltosa la digestione potrebbe aumentare la possibilità di avere più disturbi. Così, sarebbe opportuno evitare cibi eccessivamente grassi come insaccati (mortadella, salame, salsiccia, coppa etc.) e formaggi piccanti e fermentati.
Va fatta attenzione anche a condimenti grassi come panna, strutto, burro, margarina o salse fatte con abbondante olio di oliva. La frittura è una modalità di cottura da evitare a causa della formazione di acroleina, una sostanza dannosa in grado di compromettere la mucosa dello stomaco.
Bevande alcoliche come vino, birra e superalcolici sono sconsigliate poiché esiste un rapporto diretto tra consumo di alcool e danno della mucosa gastrica.
Infine, ci sono un’ampia categoria di alimenti che si è riscontrato peggiorare in chi soffre di reflusso e le cui sintomatologie potrebbero peggiorare anche la gastrite. Tra questi ti cibi sono presenti : agrumi e succo di agrumi, pomodoro e succo di pomodoro, cipolla, peperoni, aglio, peperoncino, pepe e menta.
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